Genagricola ai campionati Gis di Cortina
Nella sala Caminetto del Grand Hotel Miramonti Majestic, introdotti dal presidente del Gis Francesco Marino, giovedì 1° febbraio c'erano il presidente di Genagricola, Giancarlo Fancel (che ricopre la stessa carica anche in Banca Generali), l'amministratore delegato, Alessandro Marchionne, e il direttore commerciale, Francesco Marchese.
Genagricola, holding agroalimentare di Generali Italia, la più grande azienda agricola italiana, prende vita nel 1851 grazie all’acquisizione da parte di Assicurazioni Generali della tenuta Ca’ Corniani: una vasta area paludosa e malarica di 1.700 ettari di terreno, vicino a Caorle, in provincia di Venezia, bonificata grazie a grandi opere di ingegneria idraulica. Un duro e tenace lavoro che ha trasformato un tratto di palude veneta in un centro agricolo vivo e poi in un vero borgo densamente popolato dove lavoravano e vivevano tremila braccianti organizzati in 70 mezzadrie: sono state infatti costruite scuole, chiese, un ufficio postale e un centro ricreativo, con tanto di cinema. Così è nata Genagricola. Da quel primo seme piantato nel 1851, la società del gruppo Generali è oggi un organismo strutturato che, pur restando saldamente legato all’agricoltura, ha saputo differenziare produzioni, mercati e interessi.
Oggi Genagricola si compone di 23 aziende in Italia e 2 all’estero, per un totale di 13.000 ettari coltivati. Quattro sono le aree in cui opera da protagonista: Allevamento, Colture erbacee, Produzione di energia rinnovabile e Viticoltura. Quest’ultima comprende sette Aziende vitivinicole in Italia (con i marchi Borgo Magredo, Bricco dei Guazzi, Costa Arènte, Gregorina, Poggiobello, Solonio, Tenuta Sant’Anna, Torre Rosazza, Vineyards V8+) e una in Romania (Dorvena).
Il “metodo Genagricola” è un modello di business che si fonda su 3 pilastri: Sostenibilità, Sicurezza e Sociale.
La sostenibilità in Genagricola assume un duplice valore, quello ideale e quello concreto. Fin dalla bonifica di Ca’ Corniani l’attenzione per il paesaggio, la conservazione dell’ambiente naturale, la volontà di preservare il delicato equilibrio che genera e riproduce la vita è un “focus primario”. Grazie a una costante ricerca in tecnologie innovative, Genagricola ha imboccato la strada dell’agricoltura di precisione, anziché di quella intensiva. Con l’utilizzo dei droni, ad esempio, è stato avviato un attento processo di monitoraggio delle aziende agricole: si controllano lo stato vegetativo delle piante, le carenze del terreno, il fabbisogno idrico di ogni zona della terra. Per mezzo di sistemi di controllo GPS delle macchine agricole e di software altamente specializzati, si interviene dosando i nutrimenti necessari a ogni singola zolla.
Sostenibilità significa anche preservare la biodiversità: ad esempio, in alcune aziende agricole, è stato deciso di destinare alcuni spazi alla creazione di “strisce di impollinazione” per creare delle vere e proprie oasi per le api, insetti fondamentali per la natura, che devono essere salvaguardati; un altro aspetto è la valorizzazione di alcune piante indigene attraverso l’investimento dedicato ad alcune varietà di vitigni autoctoni, come Ribolla Gialla, Picolit e Albarossa.
Il secondo pilastro pone al centro l’uomo e il suo diritto alla sicurezza nell’ambiente lavorativo. Pochi sanno che, secondo l’Istat, l’agricoltura è il principale settore in cui si registrano gli infortuni sul lavoro, ancora di più di quanto accade in edilizia. Per questo Genagricola, ha adottato una forte politica di investimenti in prevenzione e formazione dei collaboratori: costante adeguamento e manutenzione dei macchinari, periodiche ispezioni e verifiche dei fabbricati, check up medici e un programma di indagine continuativa che coinvolge tutte le 25 tenute, per monitorare situazioni a rischio, tutelare il lavoro e la sicurezza.
Il sociale, per Genagricola è soprattutto la volontà di creare, nei consumatori di oggi e di domani, una consapevolezza e conoscenza del mondo agricolo e di far tornare le aziende agricole al centro delle comunità locali. Tappe di questo percorso sono l’accordo di collaborazione con San Patrignano, la comunità di recupero per i giovani tossicodipendenti; l’avvio di un ampio programma di informazione e di approfondimento, per il consumatore, sul mondo agricolo, sulle sue dinamiche e sulle sue peculiarità, attraverso i social networks; il terzo ambizioso progetto consiste nel far tornare le aziende agricole un punto di riferimento all’interno delle comunità locali, dei luoghi sociali di ritrovo e di incontro tra le persone, prendendo spunto ideale dall’esperienza di Ca’ Corniani.
Con l’arrivo in Genagricola di Marchionne, come amministratore delegato, si è dato l’avvio a un processo di investimenti per rinnovare, nel futuro, le storiche imprese del passato. La divisione vitivinicola e commerciale è stata separata dalla divisione agricola delle commodities. Inoltre, è stato avviato un programma di investimenti fondiari, con lo scopo di aumentare l’efficienza dei terreni e di acquisire nuove tenute vitivinicole, come ad esempio in Valpolicella (Costa Arènte) e in Romania (Dorvena), per aumentare l’offerta e ampliare il portafoglio prodotti.
Nell’ottica di valorizzazione della produzione, si colloca poi la scelta di un partner strategico per la produzione vitivinicola, Riccardo Cotarella, che con la sua esperienza ha impresso un’accelerazione significativa al processo di miglioramento qualitativo dei prodotti. Questi investimenti, sottolinea la società, hanno l’obiettivo di accrescere l’appeal del marchio Genagricola soprattutto sui mercati internazionali e di rafforzare la percentuale di fatturato della divisione vitivinicola all’interno dell’azienda.